Comazzi Alessandra

11 novembre 2016

Giornalista, critico televisivo: in più di ottomila articoli ha analizzato la televisione degli ultimi vent’anni e i suoi cambiamenti. Comazzi comincia a scrivere per un giornale, «La Voce del Popolo», nel 1975, alla fine del liceo; nel 1978 viene assunta da «La Stampa», il quotidiano di Torino. Per vent’anni, è redattore capo del settore Spettacoli. Sempre per «La Stampa», realizza e lancia i settimanali «TorinoSette» e «In tivù». Nel 2006, si dimette e sceglie la libera professione, continuando il suo lavoro di critico. Ha scritto e realizzato programmi radiofonici e televisivi, «Gente di Broadway», «Televisionando», «Trebisonda». Ha un blog, Cose di tele, una omonima rubrica su «La Stampa.tv» e cura una seguitissima pagina di critica televisiva su Facebook. È  presidente dell’Associazione Stampa Subalpina, il sindacato dei giornalisti piemontesi. È autrice di: Schermi: la storia delle immagini dal cinema al computer, passando per la televisione (Utet), Le mani sulla salute (Sperling & Kupfer, dedicato al programma «Report» e alle sue indagini in tema sanitario), La tv che mi piace (La Stampa, uscito in occasione dei 60 anni della televisione in Italia). Ha vinto il Premio «Flaiano» e il premio «Saint Vincent» per la critica televisiva; il premio «Diego Fabbri» per il libro Schermi; il premio Charlot e il premio «Vitaliano Brancati» per l’attività giornalistica.